Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita
incontrerai tante maschere e pochi volti

Luigi Pirandello

I nostri antenati amavano e desideravano come noi? Sono davvero magnifiche e progressive le sorti dei contemporanei nella sfera più intima? È possibile educare all’amore del bene e del vero, per aprirsi alla fiducia e alla speranza, mentre si sgretola il tessuto della vita sociale?

Sono alcuni degli interrogativi affrontati in NON FU L’AMORE (novembre 2024), un decalogo di saggi sui molteplici e camaleontici volti della passione: dalle attrazioni fatali ai legami morbosi, dal qualunquismo erotico al sesso mercenario, dall’immaturità affettiva alla violenza di genere. Istantanee dei migliori e peggiori profili dei sensi e dei sentimenti, talora brutali e criminali, eppure vagheggiati e romanzati nel nome di forti emozioni e debolezze comportamentali.
Procedendo per narrazioni l’indagine spazia dal passato remoto al presente e quasi futuro, grazie a richiami letterari e artistici, in compagnia di autori antichi e moderni intrecciati un unico arazzo culturale. Dieci approfondimenti critici delle mitologie amorose e sessuali, per incoraggiare consapevolezza e qualità delle relazioni, mediando tra le parti senza rinunciare a una presa di posizione.

Una rilettura critica della sessualità e delle contraddizioni di un protagonista della cultura del Novecento, che restituisce al poeta il primato sul personaggio.

DI PETROLIO E POESIA (novembre 2022) approfondisce il tema dell’ossessione sessuale di Pasolini alla luce delle vicissitudini private e sociali dell'epoca, attingendo soprattutto alle pagine più controverse del postumo Petrolio.
La personalità dell'intellettuale a tutto campo e di pubblico dominio, sovraesposto e prigioniero di una notorietà a doppio taglio, viene indagata dal punto di vista psicologico e letterario, mettendo a fuoco la sua pederastia conflittuale e frustrante, vissuta con ragazzi "figli di nessuno", di vaga ascendenza classica e non dissimile da quella tipica del turismo sessuale che il nostro Paese ospitava sino a metà del Novecento.
La tormentata esperienza dello scrittore è inquadrata nella tradizione di omo-bisessualità mediterranea, che predilige i comportamenti e gli atti rispetto all'identificazione e alle relazioni, evidenziando i collegamenti contenutistici con autori italiani e stranieri consimili (da Proust a Lorca e Kavafis, da Forster a Isherwood e Spender, da Comisso a Penna).
Un ritratto in chiaroscuro di un caso di coscienza per l'intera società, che ne rivaluta la produzione poetica quale migliore eredità universale.

Uno studio accurato della biografia e dell'opera di Emily Brontë ed Emily Dickinson, che ne valorizza la genialità, l'esempio esistenziale e la ricchezza culturale.

TRA DI NOI L’OCEANO (prima edizione maggio 2021, seconda edizione settembre 2023) ricostruisce le affinità di personalità e ispirazione delle due Emily più note della letteratura, per approdare a una riflessione più generale sul valore della poesia e della scrittura, sul ruolo delle donne nella cultura, l’espressione dell’identità di genere, la solitudine e i conflitti psichici. Un affascinante universo simbolico attraversato da problematiche moderne a pieno titolo: l’individualità distinta e non riducibile alla collettività, l'isolamento e la sofferenza mentale e fisica, il confronto con i limiti e la mortalità, l’importanza della vita interiore, la ricerca di forme alternative di indipendenza e libertà nella società. La vita vista dall'angolo immaginario dell'arte della parola.

Un saggio che affronta gli aspetti problematici della coppia, del matrimonio, della famiglia e dell'essere genitori, includendo i temi controversi delle unioni e adozioni omosessuali. Una riflessione critica sulla sessualità e sull’affettività per promuovere consapevolezza e responsabilità nella costruzione dei legami interpersonali.

QUESTO MATRIMONIO NON S'HA DA FARE (giugno 2019) analizza in un’ottica culturale, con ampio riferimento alla letteratura e ai testi classici, la deriva dell’istituto matrimoniale storico e la precarietà della più recente famiglia nucleare, la destrutturazione della funzione genitoriale e l'impoverimento della rete sociale. In tale quadro appare paradossale la rivendicazione da parte di una corrente del movimento gay del matrimonio quale ascensore sociale e diploma di pari opportunità da consacrare con rito pubblico. I cosiddetti diritti civili nella sfera intima vengono letti sullo sfondo dei processi sostanziali di crisi dei rapporti tra i sessi e della funzione materna-paterna, invitando a un fattivo impegno di verità e onestà a beneficio di tutti.
Due capitoli sono dedicati al matrimonio e alla famiglia nucleare moderna, quattro all'identità di genere e alla relazione tra uomo e donna, due alle unioni e adozioni omosessuali, quattro alla genitorialità e al rapporto adulti-minori, due all’affettività omofila e all’amicizia civica.

Nel nostro Paese, Iolanda Gigliotti in arte Dalida, nata al Cairo da genitori calabresi, era giunta alla piena popolarità a fine anni Sessanta, risentendo tuttavia del collegamento diretto col suicidio di Tenco durante il Festival di Sanremo del 1967. Il clima sociale e culturale di un’età di confine aveva poi contribuito a generare, specie in Francia, sua patria d’adozione, un personaggio quasi leggendario, facendone la “faraona” della scena, la Callas del varietà, la Magnani della canzone, con centoventi milioni di dischi venduti in trent’anni di carriera.

Protagonista di un repertorio pressoché autobiografico centrato sul suo riflesso canoro speculare, la donna solitaria e malinconica ha calato il sipario di una vita fuori dal comune col suicidio, nella notte tra il due e il tre maggio 1987. Da allora la presenza nel mercato discografico e nella memoria collettiva non ha subito offuscamento, a dimostrazione di un’eredità di senso capace di resistere all’oblio del tempo. Nel saggio viene affrontato apertamente anche l’aspetto di solito sottaciuto del rilievo del personaggio nella comunità gay internazionale, un fenomeno che attinge all’immaginario e al rapporto ambivalente degli omosessuali con l’altro sesso sintetizzato nella venerazione dell’Icona dello spettacolo.

Ritratti dal vero di sette figure di artisti e scrittori vissuti nei secoli XIX e XX, quattro stranieri e tre italiani, alcuni noti altri pressoché sconosciuti, storie e personalità singolari accomunate dal filo rosso della diversità sessuale.

TRACCE VIVE (aprile 2016) è un testo di devozione culturale che raccoglie esperienze di viaggio reali e ideali, seguendo le orme di personaggi esemplari. Dall’icona monarchica Ludwig II di Baviera, ultimo esponente dell’assolutismo artistico, al lungimirante scrittore inglese Samuel Butler, teorico dell’esistenza vicaria; dall’eccentrico pittore estone Elisàr von Kupffer, fondatore di un Tempio dell’Arte in Canton Ticino, all’appartato poeta siciliano Lucio Piccolo, bagliore al tramonto di un antico casato nobiliare. Dall’usignolo assassinato Pier Paolo Pasolini, il più originale e completo intellettuale del Novecento italiano, al perfetto sconosciuto milanese Germano Silva, difensore del terzo mondo sessuale in forma di romanzo. A far da ponte o mediatrice Madame des Lettres Marguerite Yourcenar, riservata fino all’oscurità sulla propria intimità e tutrice della classicità omosessuale maschile.

È possibile affrontare con serietà un tema controverso rifuggendo dal politicamente corretto, gli schieramenti e gli slogan? Che rapporto c’è tra le dichiarazioni di principio e le reali condizioni di vita degli omosessuali? La retorica dei gusti sessuali e dei diritti civili, in un'epoca di superficiale tolleranza, mette il bavaglio al reale dibattito e impedisce un approfondimento conoscitivo, vanificando per assurdo i progressi sul piano delle libertà individuali con la forzatura in schemi relazionali approssimativi e identificazioni psicologiche di poco conto.

CHE COLPA ABBIAMO NOI (aprile 2013, seconda edizione ottobre 2014, ristampa settembre 2017). Un testo dedicato all’omosessualità maschile in Italia in un’ottica antropologica e sociale, destinato in primo luogo alle persone omosessuali e agli operatori sociosanitari intenzionati a comprendere difficoltà e bisogni peculiari. Un saggio che, partendo dalla valorizzazione senza riserve dell’orientamento omosessuale, lancia la sfida di una provocazione etica sui comportamenti, promuovendo un lavoro di autocritica e approfondimento e invitando alla responsabilizzazione tanto i diretti interessati quanto tutti gli altri.