Scioglimento del collettivo Patty Pravo di Milano
Febbraio 1982
Il Collettivo “Patty Pravo” si è ufficialmente sciolto. Pur avendo attraversato nell’ultimo anno il momento di massima fama e pubblicità sociale, la sua sopravvivenza pubblica appare a tutt’oggi impossibile per oggettivi motivi di sclerosi della struttura. Non muore d’infarto, bensì abbandona il campo per fenomeni paralitici e per ingravescente angoscia.
Il “Patty Pravo” ha rappresentato probabilmente il punto di non ritorno del discorso ideologico sulla circolazione dell’esperienza personale, collegato ad un dettato psicoanalitico. Sembra inimmaginabile una rifondazione intellettuale, poiché resta irrisolto il problema dell’incontro reale tra persone. Fallimento del progetto di utilizzazione della Parola nella ricerca di una verità sovra-individuale omogeneizzante.
Il banale si arena nel momento stesso della sua organizzazione in una dimensione pubblica. Quasi che la “banalità” e quindi la vita stessa siano destinate a restare Innominabili, difettando le parole per dirlo e mancando la capacità di incontrarsi con altri soggetti in maniera responsabile.
Si dimostra drammatica l'impossibilità di rinvenire elementi salienti di una psicologia omosessuale quotidiana, nel preciso istante in cui gli omosessuali entrano in contatto/collisione. Tali e tante le difficoltà di amarci tra di noi da provocare solo frustrazione e nostalgia.
Del resto, Patty Pravo non canta più, e a me piace Renato Zero.
Mattia Morretta