Dire Fare Baciare… il sesso al tempo dell’Aids Comunicato stampa su nuovo opuscolo sulla sessualità, 1989
L’ASA presenta un opuscolo unico nel suo genere in Italia dedicato al delicato argomento della vita sessuale alla luce dell’epidemia di Aids.
Com’è noto, Aids e condotte sessuali si influenzano reciprocamente. L’Aids trasforma la dinamica e la meccanica dei rapporti sessuali tra gli individui, ma in quale senso va la modificazione? Cosa si può fare per rispondere al diffuso, benché spesso confuso, bisogno di parlare di sessualità e trovare interlocutori preparati?
L’opuscolo intende trasformare l’intervento sulla prevenzione della trasmissione sessuale dell’Aids in un’occasione di confronto e di educazione, offrendo l’opportunità di riflettere e di formare opinioni personali su un tema tanto complesso e coinvolgente. Esso tenta perciò di farsi largo tra le strumentalizzazioni e le menzogne dei moralisti a buon mercato e le barricate ideologiche dei nostalgici della “rivoluzione sessuale”.
Dire Fare Baciare cerca di articolare un discorso laddove finora si sono contrapposte l’esaltazione pura e semplice del profilattico e le prediche d’altri tempi anacronistiche ed inservibili. Perché la barriera contro l’Aids non può essere solo meccanica e delegata ad un oggetto di gomma, per quanto utile ed efficace, bensì va realizzata grazie al concorso di esseri umani informati, consenzienti ed ottimisti in piena coscienza.
Il documento testimonia l’interesse per le difficoltà implicite nella vita sessuale delle persone a maggior rischio o sieropositive, ed è mosso dal desiderio di tutelare la sessualità garantendole uno spazio adeguato e significativo nell’esistenza di ciascuno, contro ogni imposizione dell’astensione o del consumismo sessuale. Esso vuol dunque promuovere lo sviluppo di una mentalità , cioè di un modo di pensare al sesso fondato sull’aumento del senso di responsabilità individuale, cui corrisponda anche un maggior potere decisionale. L’ASA si augura che Dire Fare Baciare , oltre a rivelarsi utile per i soggetti sessualmente attivi, i sieropositivi e i loro partner, stimoli gli operatori sanitari e sociali ad interrogarsi sulla sessualità, al fine di garantire quel lavoro di consulenza da tutti auspicato ma da pochissimi praticato con serietà, competenza e serenità. Estratti
Puntare l’attenzione sulla sessualità come problema o “pericolo” non significa dover rinunciare al sesso né negare la parte sessuale dell’esistenza. Nessuna delle raccomandazioni o proposte che seguono precludono una vita sessuale e sociale piena e soddisfacente; anzi, esse mirano a contribuire allo sviluppo di una più autentica affermazione della sessualità, quale strumento di comunicazione e di relazione.
Capire la sessualità
Il sesso appaga molte esigenze fisiche ed emozionali, che non sono uguali per tutti e cambiano anche per lo stesso individuo in periodi diversi della vita. Tra le altre cose il desiderio sessuale può indicare il bisogno di rilassarsi fisicamente ed esprimere emozioni, la voglia di intimità e l’ansia di rassicurarsi circa il fatto di essere amati e desiderabili. Inoltre, il sesso può essere un modo di passare il tempo, il risultato di un’abitudine o una fuga da sentimenti spiacevoli.
L’intimità fisica include il “sesso caldo” (Warm Sex), espressione di affettività e piacere (toccare, abbracciare, sfiorare, accarezzare, dire parole tenere), e/o il “sesso bollente” (Hot Sex), che si manifesta con passionalità e azione (eccitazione e orgasmo). Se si tiene a mente che le motivazioni personali sono basate su una varietà di bisogni, si capisce che i mezzi per rispondervi possono essere altrettanto vari.
Diventa perciò utile trovare alternative per la soddisfazione di esigenze differenti. Le persone hanno opinioni molto limitate su cosa sia il sesso. Per alcuni è ristretto alla sequenza eccitazione-penetrazione-orgasmo, per altri il gioco sessuale può seguire altri percorsi. Le attitudini e i comportamenti sessuali possono essere modificati, perché molte delle modalità con cui piace fare sesso sono apprese.
Quel che eccita un individuo oggi può differire notevolmente da quel che era per lui piacevole ieri, con un po’ di tempo e l’esperienza si può diventare capaci di praticare il sesso sicuro, con ovvi vantaggi per la salute. Raggiungere nuovi modi di godere il sesso è possibile, a meno che orgoglio, rabbia, e altre resistenze emotive non blocchino la sperimentazione. Adattarsi sarà più difficile per chi è più soggetto alle colpevolezze e inibizioni interiorizzate nella nostra società, indipendentemente da quanto sia stato attivo o creativo in passato.
I cambiamenti sono più agevoli se si può parlare apertamente e con agio di sesso. I bisogni di intimità possono essere espressi ammettendo contemporaneamente le paure per la trasmissione dell’Aids o la vulnerabilità a causa della già avvenuta esposizione al virus. Parlare di frustrazioni e disappunto quando le cose non vanno nel modo sperato è utile, finanche l’imbarazzo e la goffaggine per mettere in atto il sesso “sicuro” può incrementare l’affettività tra i partner.
L’esigenza di intimità è grande e così pure la preoccupazione per il contagio, alcuni schemi di sessualità verranno perduti e alcuni più di altri, è difficile cambiare abitudini sessuali, ma si tratta una necessità. A causa dell’Aids il sesso verosimilmente non è quello che era prima, tuttavia con la piena consapevolezza e la cooperazione del partner, l’apertura a nuove esperienze, si può realizzare una sessualità soddisfacente. I cambiamenti in atto possono contribuire all’espansione del piacere, alla crescita emozionale e alla gratificazione di essere capaci di adattarsi.
Le limitazioni in genere sono frustranti, occorre tenere a mente che la lista di precauzioni è circoscritta, nonostante le apparenze, perciò ci si deve focalizzare su quel che si può fare con un atteggiamento ottimista e positivo.
Cambiare mentalità Per la maggioranza delle persone deviare bruscamente verso il sesso sicuro comporta una notevole alterazione dello stile di vita sessuale, perché implica abbandonare o modificare attività consolidate. Si rende inoltre necessario adottare nuove forme di espressione sessuale che sono meno familiari e all’inizio meno soddisfacenti. Da questo punto di vista, il sesso sicuro è una sfida alle tradizioni sessuali (sia omo che etero) e alla creatività di ogni individuo. Esso stimola a ripensare la natura della soddisfazione sessuale e i mezzi con cui la si ricerca e ottiene. In particolare occorre spostarsi dall’idea fissa che esista una sola forma di atto sessuale e riconoscere che con immaginazione ed esercizio si trovano itinerari altrettanto gradevoli per un orgasmo soddisfacente. Gli ostacoli principali sono il conservatorismo e il condizionamento sessuale. La nostra cultura è ossessionata dalla penetrazione, vedendo il vero sesso come fatto esclusivamente di atto penetrativo (preferibilmente eterosessuale). Ogni altra modalità di espressione è relegata al rango di “roba da ragazzini” o mero “preliminare”. Benché sia indubbiamente piacevole, la penetrazione non è necessaria per il soddisfacimento erotico ed emozionale. La mentalità penetrativa è tanto radicata però che il sesso penetrativo è divenuto un assunto quasi automatico, che riduce il rapporto ad un meccanismo con un’unica conclusione possibile. La grande virtù del sesso sicuro è che è differente e richiede di pensare a quel che si fa a letto. Invece del sesso meccanico, una routine ripetitiva e prevedibile che inizia coi preliminari e termina con l’orgasmo penetrativo, si fanno strada l’esplorazione e la sperimentazione. Lungi dall’essere monotono e noioso, esso può rivelarsi molto eccitante ed avventuroso, portando alla scoperta di nuove dimensioni dell’erotismo di solito ignorate o passate sotto silenzio. Così, sebbene il sesso sicuro implichi la rinuncia ad alcune attività piacevoli, esse possono venir rimpiazzate da altre con nuovi specifici piaceri. Si tratta, ad esempio, di apprezzare la moltitudine di zone erogene, i metodi di stimolazione tattile, il potere di intensificare le sensazioni grazie alla concentrazione mentale e alla fantasia. Ottimismo e praticità sono i due fattori più importanti per un sesso sicuro ben riuscito e soddisfacente. Come in tutte le altre cose, l’aspettativa del soggetto influenza il risultato, un’attitudine negativa tende a produrre un’esperienza negativa, mentre un’attitudine positiva rende più probabile un esito positivo. Poiché giocare sicuro comporta l’apprendimento di nuove abilità, un po’ di pratica e perseveranza sono necessarie, raramente le cose vanno bene la prima volta, si tratta di imparare e poi perfezionare. Val la pena di ricordare che gran parte di ciò che ci piace nel sesso è acquisita e varia nei diversi periodi dell’esistenza. Con impegno, come abbiamo appreso i passati comportamenti, così possiamo disimpararli e apprenderne di nuovi. A causa della forza dell’abitudine tali cambiamenti non sono facili per nessuno, in particolare per i gay. Coscienza gay La comunità gay è emersa solo di recente da secoli di repressione e molti sono perciò riluttanti ad abbandonare le libertà da poco conquistate. Per alcuni le limitazioni del sesso sicuro richiamano l’omofobia e il puritanesimo tornati di piena attualità con la strenua difesa della famiglia. Di fronte all’Aids che minaccia di decimare la comunità gay diffondendosi in modo incontrollato la scelta non è solo tra sicurezza e pericolo, ma anche tra sopravvivenza e suicidio. Il movimento gay non ha di certo lottato per la libertà negli scorsi anni affinché i gay la usassero per commettere un suicidio collettivo negli anni Ottanta. Scegliere il sesso sicuro va quindi al di là della sopravvivenza individuale, perché per i maschi gay coinvolge l’intera comunità di appartenenza con le sue conquiste. La maggior parte dei malati attuali ha contratto il virus molto tempo prima che il pericolo fosse pienamente conosciuto e pubblicizzato, pertanto non hanno alcuna colpa e non possono venir biasimati. È diverso per gli altri che continuano oggi a cumulare rischi a dispetto delle informazioni note. Nell’era dell’Aids giocare rischiosamente, rifiutando di prendersi cura di sé e degli altri, è una nuova forma di auto-oppressione gay, in cui circola il messaggio inespresso che i gay non meritano di guardare al futuro e i progressi conseguiti non meritano di venir difesi. Un’opinione estrema? No davvero. Se le persone si stimano così poco da esser pronte a giocare la roulette russa nel sesso, allora sono difficilmente disposte a riconoscere valore agli altri gay, al di là del senso di orgoglio e delle prospettive della comunità gay. Riconoscere la natura negativa e distruttiva del sesso insicuro è parte integrante del processo di visione del sesso sicuro come esperienza salvavita. Parlarne Forse una delle maggiori qualità del sesso sicuro è che incoraggia la discussione. Naturalmente è possibile praticarlo senza parole, ma spesso una franca e aperta chiacchierata in anticipo è la maniera più semplice e diretta per evitare confusioni ed errori, nonché assicurare che le cose vadano lisce con mutua soddisfazione. Aprire un dialogo sulle aspettative sessuali può essere pure uno stimolo erotico e un modo di liberarsi dalla tensione creando un clima confidenziale e rilassante. Alcuni si sentono imbarazzati e impacciati nell’introdurre l’argomento, ma si deve tener conto che il più delle volte i partner hanno le medesime inibizioni, qualcuno deve pur fare il primo passo. Nessuno deve preoccuparsi se annaspa un po’ con timidezza, ciò può risultare tenero e richiamare simpatia, dopo tutto si apprezza la sincerità più della facile rassicurazione e chi non è sincero non merita il disturbo. Quando la proposta del sesso sicuro porta ad un rifiuto, è la cosa migliore che possa capitare, perché chi non può rispettare la volontà di un altro e non si rispetta al punto di esser pronto a correre rischi, difficilmente merita il nostro interessamento, per quanto attraente possa essere. Scegliere Per realizzare il cambiamento nello stile di vita sessuale è utile focalizzarsi su cinque concetti fondamentali: 1) L’Aids deve essere vista come minaccia personale. 2) L’Aids va riconosciuta come malattia prevenibile. 3) La persona deve essere consapevole dei metodi alternativi di soddisfazione sessuale. 4) Deve esserci un senso di fiducia in se stessi e nella possibilità di realizzare cambiamenti. 5) Bisogna contare su un gruppo di supporto intorno a sé. Mattia Morretta