Intervento alla Festa dell'orgoglio Omosessuale di Milano 28 Giugno 1981
Gli organizzatori di questa tre giorni dell’orgoglio omosessuale intendono partire da questa esperienza di aggregazione per prospettare la realizzazione di altre iniziative culturali e festaiole, ponendo le basi per la costituzione di un nucleo operativo promotore di interventi di varia natura gestiti da omosessuali per altri omosessuali, allentando la dipendenza che ci vincola a discoteche e locali gestiti da eterosessuali.
La redazione de “L’Altro Martedì” si offre quale centro di raccolta di documenti, proposte, notizie e suggerimenti, oltre a porsi quale servizio informativo su tutto quanto concerne le problematiche dei gay: quindi un servizio per omosessuali cui tutti gli omosessuali possono contribuire.
Uno dei nostri scopi immediati è di offrire finalmente la possibilità di denunciare gli innumerevoli episodi di violenza cui gli omosessuali sono sottoposti da parte della polizia, dei carabinieri e della generica canaglia eterosessuale.
Chiunque possa dare informazioni su tali fenomeni di rappresaglia (fornendo numeri di targa o altri elementi di riconoscimento) può rivolgersi alla redazione che si preoccuperà di perseguire ufficialmente e legalmente i responsabili, muovendosi pure a livello politico con adeguate pressioni presso gli organi competenti per tentare di porre fine a tale situazione.
Noi crediamo sia giunto il tempo di una proposizione decisa ed orgogliosa da parte dei gay. L’obiettivo fondamentale è tamponare le continue emorragie di energie degli omosessuali verso il mondo eterosessuale sotto forma di vergogna, sensi di colpa, complessi di inferiorità, inibizione dell’aggressività, frustrazioni e anche desiderio feticistico.
Riteniamo sia necessario riappropriarsi di quelle risorse per apprendere a riconoscersi fra omosessuali doto tanti anni di auto-misconoscimento. Disimparare ad odiarci: si tratta di un faticoso ma salutare processo di apprendimento che ci può condurre a realizzare momenti di incontro più diretti ed umanizzati all’interno di una comunità omosessuale più fiduciosa e sicura di sé.
Accanto all’utile e dilettevole sesso, dobbiamo far scorrere e circolare fra di noi l’affettività e l’emotività, troppo spesso conosciute solo nelle loro accezioni negative. E se queste giornate saranno servite per promuovere questo processo di circolazione dell’affettività omosessuale, avremo realizzato già molto. Per questo e per altro ancora, vi ringraziamo.
Siamo tanti, siamo dappertutto!
Mattia Morretta